Salute ed emozioni

1) Il processo della malattia nasce da un conflitto vissuto con sofferenza e in solitudine.

2) I sintomi dolorifici appaiono in un secondo tempo, per permetterci di fermare ogni nostra attività per superare la malattia.

3) Perché questo avvenga è necessario però che si sia risolto il conflitto iniziale.

[dr. R.G. Hamer]

In pratica il dr. Hamer con questi 3 principi ci dice che tutti i sintomi del nostro corpo, ricollegabili ad una malattia, non sono altro che una delle fasi di un processo più ampio, la prima parte del quale è sempre costituita da “un conflitto biologico, inaspettato, acuto e vissuto con sofferenza in solitudine”, mentre la fase in cui appaiono i sintomi dolorifici è in effetti la fase di riparazione.

La guarigione dunque non consiste nello spegnere il sintomo con un farmaco, - o peggio ancora chirurgicamente -  ma nell'analizzarlo e risolvere il conflitto che lo ha originato.

Ci sono dei traumi che non essendo stati risolti continuano a vivere nel nostro inconscio contaminando tutti i nostri pensieri e convinzioni a tal punto che sono spesso alla base di malattie anche gravi.

- Come può un trauma "passato" influire a tal punto sulla nostra salute?

Perché, come spiega il prof Minervino (Primario dell’Unità Operativa di Psichiatria 25, a Casalmaggiore (CR), spesso "nel malessere psicologico, vi è un considerevole incremento di cortisolo, ormone che in quantità eccessive, inibisce il sistema immunitario e rende così più vulnerabili alle malattie infettive". 

Ammalarsi può dunque diventare lo stimolo ad abbandonare gli atteggiamenti negativi, ovvero a ricollegarci con l'Essenza che ci anima.(Cfr "Comunicare con il Cosmo"). Io, per esempio non posso fare altro che ringraziare e benedire il tumore, che mi ha colpito tre anni fa, perché mi ha permesso di avere accesso a delle convinzioni inconsce negative che stavano avvelenando tutta la mia esistenza) tenendomi lontana dalla realtà di "CHI" realmente sono e collegandomi invece a quella realtà fittizia che vive di manipolazioni psicologiche e ci tiene in un perpetuo stato di paura e di ansia, seppure represse, con la quale erroneamente ci identifichiamo chiamandola "io".

Quando tre anni fa mi è stato diagnosticato un tumore, sono riuscita a fermarlo grazie alla metodica del Bio Explorer che riesce a individuare l'emozione che dal trauma causa la malattia (Cfr.  www.bioexplorer.it. ) 

"L’origine della singola patologia è ascrivibile a due componenti integrate fra loro:

1) lo stato del “terreno” biologico dell’organo interessato dalla patologia;

2)la somatizzazione di un trauma di origine psichica nell’area cerebrale che gestisce la specifica area periferica del corpo che rappresenta simbolicamente il tipo di emozione vissuto." (...) 

"Appare dunque evidente la necessità di individuare celermente gli eventi la cui emozione è rimasta chiusa in noi, (quindi non esternata con pianti, grida, reazioni fisiche o altro), con conseguente attivazione di gruppi di neuroni cerebrali (sia Sistema Nervoso Centrale che Cervello Addominale), che dal momento del trauma, emettono con continuità neurotrasmettitori e neuropeptidi che attivano i rispettivi recettori sulle membrane cellulari dei vari organi, con conseguenze correlate alla loro specificità. In particolare, neurotrasmettitori e neuropeptidi inibitori o depressori, ridurranno l’efficienza del sistema immunitario nell’area del corpo colpita, area che rappresenta simbolicamente l’evento che abbiamo vissuto." (da:   www.bioexplorer.it. )

m.m.

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Può essere utile una schematica sintesi della correlazione fra sintomi e malattie come riportata nella sezione "Il sintomo ci parla" .

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